La presentazione del libro di Dario Pontuale “La Roma di Pasolini” e la proiezione del film “Mamma Roma” chiudono la rassegna che dal 14 agosto ha caratterizzato le domeniche Guardiesi.

La presentazione del libro di Dario Pontuale “La Roma di Pasolini” e la  proiezione del film “Mamma Roma”  chiudono la rassegna che dal 14 agosto ha caratterizzato le domeniche Guardiesi.

Rassegna pensata e organizzata in occasione del centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini dall’APS Nuovo Laboratorio Teatrale insieme alla Pro Loco e con il patrocinio morale dell’amministrazione comunale.

Quattro giornate per commemorare il personaggio poliedrico dell’intellettuale, che con i suoi interventi in tutti gli ambiti della cultura ha rivoluzionato il pensiero del ‘900.

Distopico e pioniere della lettura critica della società contemporanea ha compiuto “con la grazia e la buffoneria degli spossessati del mondo” il salto qualitativo per una visione completa di quello che ci circonda.

La rassegna diretta da Sara Gambuti insieme a Silvio Capocefalo soci dell’APS Nuovo Teatrale Guardia Sanframondi è stata una retrospettiva consapevole sulla vita e sulla morte  di uno dei più grandi pensatori del secolo scorso.

Ultimo tassello, quelo del 4 settembre, che ci guida alla scoperta della Roma di Pasolini con il dizionario urbano di Dario Pontuale.

Questo prezioso volume rivela immagini conosciute e inconsuete dell’esperienza romana di Pier Paolo Pasolini.

Una Roma rivisitata nei suoi aspetti culturali, sociali, geografici, storici e intellettuali; il libro, infatti, si presenta come una specie di breve corso sulla geografia umana del rapporto  intrinseco tra Pasolini e Roma. Il mondo romano che accoglie Pasolini è profondamente differente dalle sue precedenti esperienze: gli ambienti mutano, si modificano, la cultura è fortemente influenzata, le strutture e i sistemi politici non piacciono a Pasolini, le trasformazioni spaziali, temporali lo devastano a tratti.

È  una geografia urbana con al centro il ruolo svolto dallo scenario fisico nell’evoluzione della città. Un altro nesso è costituito dalla prospettiva spaziale con cui lo stesso Pasolini guarda alla configurazione di quello che lui considera il “sottomondo”.

Di semplice consultazione alfabetica, il lettore può apprezzare i luoghi simbolo dell’esperienza romana del Pasolini scrittore, attore, ma soprattutto dell’intellettuale inquieto.

I luoghi simbolo della tormentata vita pasoliniana

Interessanti sono soprattutto i legami forti con gli scrittori più amati dall’autore: Attilio Bertolucci, Alberto Moravia, Giorgio Bassani, Giorgio Caproni, Carlo Emilio Gadda, Dacia Maraini, Elsa Morante, Sandro Penna ed Enzo Siciliano.

 

Il titolo Dizionario urbano  rinvia  alla città di vita e alla comunità cittadina di riferimento nonché  ai rapporti umani e sociali intrattenuti da Pasolini dal 1950 fino alla sua tragica scomparsa.

Un legame destinato a influenzare notevolmente la sua formazione e la produzione letteraria assieme all’attività cinematografica, saggistica  e culturale.

Un autore raccontato con dovizia di dettagli significativi abbracciando (in modo alfabetico)  tutti i campi che compongono la geografia urbana di Roma, privilegiando la dicotomia tra poesia, cinema e letteratura, tra diseguaglianza e cambiamento, tra  contesti sociali e relazioni private.

Dario Pontuale, nato a Roma nel 1978, è scrittore e critico letterario. Ha collaborato alla redazione di Storia della Letteratura Italiana di P. Manfredi e P. Di Sacco, edita da Pearson nel 2021. Ha pubblicato i romanzi La biblioteca delle idee morte (2007), L’irreversibilità dell’uovo sodo (2009), Nessuno ha mai visto decadere  l’atomo di idrogeno (2012), Certi ricordi non tornano (2018); il racconto I dannati della Saint George (2015); la favola Per fare un albero ci vuole un dente (2021). È autore delle raccolte di saggi Ciak si legge (2016), Una tranquilla repubblica libresca (2017), della biografia critica Il baule di Conrad (2015), tradotto anche in Francia, e della monografia critica La Roma di Pasolini (2017), tradotto anche in Spagna, e La scoperta dell’America. Saggi di Cesare Pavese, con prefazione di Ernesto Ferrero (2020). Ha curato edizioni di Flaubert, de Maupassant, Zola, Musil, Stevenson, Melville, Conrad, Svevo, Salgari, Tolstoj, Puškin, Cechov. Codirige la rivista salgariana “Il corsaro nero”.

La serata si completa con la visione del film “Mamma Roma”.

Seconda opera della filmografìa pasoliniana,  la pellicola è dedicata a Roberto Longhi, storico dell’arte di cui Pasolini fu devoto allievo.

Girata tra aprile e giugno del 1962 e proiettata per la prima volta nell’agosto dello stesso anno alla XXIII Mostra internazionale di Venezia, trova ispirazione in un fatto di cronaca occorso al giovane Marcello Elisei, detenuto nel carcere di Regina Coeli, morto legato a un letto di contenzione.

4 settembre

Pasolini, autore del soggetto, della sceneggiatura e della regia, ricrea la storia di Roma Garofolo in arte “Mamma Roma”, una prostituta decisa a cambiare vita,  interpretata da Anna Magnani (una popolana con aspirazioni piccolo-borghesi).

Il suo lascivo protettore, intenzionato ad abbandonare il mestiere per sposarsi, è impersonato da Franco Cittì, mentre lo sfortunato figlio di Mamma Roma è Ettore Garofolo, un giovane conosciuto poco tempo prima da Pasolini in un ristorante di Trastevere:  “l’ho visto una sera, andando a cena in un ristorante dove faceva il cameriere, da Meo Patacca.

Scrissi la sceneggiatura modellandogliela addosso, senza dirgli niente, e quando fu terminata andai da lui e gli chiesi se voleva fare il film”.

Dario pontuale, sarà disponibile anche dopo la proiezione del film per un approfondimento ed eventuale dibattito sulle impressioni e riflessioni scaturite da tutto ciò a cui si è assistito durante la durata dell’appuntamento.

L’appuntamento sarà tenuto negli ambienti della Ave Gratia Plena.
Vi aspettiamo

Info :

www.nuovoteatroguardia.it – www.prolocoguardia.it 

+39 377 379 2627 (Sara)