Guardiesi illustri
FILIPPO MARIA GUIDI
Nato a Guardia nel 1752, ebbe in paese, da un dotto sacerdote, la sua prima educazione. Portato a Napoli ancora fanciullo, diede subito prova della sua straordinaria intelligenza e della sua versatilità, tanto che non ebbero segreti per lui, nel corso degli studi universitari, l’astronomia, la chimica, la matematica e la fisica, discipline in cui dimostrò tutto il suo valore.
Nel 1789 ottenne l’insegnamento di Matematica e Fisica presso la scuola dell’Ospedale degli Incurabili e nel 1791 nella Reale Accademia di Marina. Allontanato dall’incarico per i suoi accesi ideali di libertà, fu incarcerato e poi mandato in esilio a Marsiglia.
Tornato in Italia, nel 1808 ritornò all’insegnamento ed istituì nel suo paese natale un Liceo, che lasciò nel 1813 solo per ritornare all’insegnamento universitario a Napoli. Nominato nel 1816 Professore di Analisi Elementare, nel biennio 1834-35 ricoprì, per Real Decreto di Ferdinando II,la carica di Rettore dell’Università degli Studi.
In suo onore nel 1875 gli amministratori di Guardia cambiarono la denominazione di Via Piazza Antica in quella di Via Filippo Maria Foschini. Nel 1936 i suoi compaesani vollero tributargli ancora un omaggio e murarono una lapide sull’abitazione in cui nacque.
SEBASTIANO GUIDI
Nato a Guardia nel 1769, alla morte del padre si trasferì a Napoli presso il fratello Filippo Maria, che si prese cura di lui coltivandone il genio matematico e fisico.
Nel 1799 manifestò in modo estremamente aperto le sue idee liberali e per non cadere nelle mani della polizia borbonica fu costretto ad espatriare. Si recò prima a Tolone e poi a Lione, dove per guadagnarsi da vivere fu costretto a svolgere vari ruoli, in cui dimostrò di possedere versatilità e cultura enciclopedica. Fu prima Aiutante di cattedra di Chimica e poi, in seguito a concorso, Docente di Chimica e poi ancora di Filosofia, di Matematica, di Letterature e di Diritto.
Nel 1806 ottenne l’insegnamento di Chimica e Matematica nel Liceo di Lione. Nel 1819 conseguì il dottorato in scienze e l’anno seguente quello di Medicina a Strasburgo. In questa disciplina fu particolarmente apprezzato, anzi venne considerato un benefattore dell’umanità quando si dimostrò assertore convinto dei principi della Scienza Omeopatica che per primo introdusse a Lione, come attesta una medaglia d’oro coniata proprio per lui dalla Società Omeopatica Gallicana.
A Lione morì nel 1863, ma gli abitanti di Guardia non lo hanno dimenticato ed a lui hanno intitolato la Scuola Media Statale del paese.
FILIPPO DE BLASIO
Nato il 30 aprile 1820 a Guardia, compì i suoi primi studi nel Collegio di Maddaloni. Trasferitosi a Napoli, continuò gli studi e fu allievo di eminenti maestri, quali Luigi Palmieri, Pasquale Galluppi e Basilio Puoti. Conseguì la laurea in Giurisprudenza e dopo gli sconvolgimenti politici del 1848 tenne scuola privata di Diritto, che però fu chiusa dal governo borbonico. Si dedicò allora alla vita forense e acquistò grande fama per le sue brillanti capacità oratorie. Non militò in alcun partito antiborbonico, ma non nascose la sua avversione al regime reazionario di Francesco II. Quando in Napoli entrò Garibaldi, fu nominato Segreterio Generale del Ministero di Grazia e Giustizia.
Nominato successivamente Prefetto di Polizia, mostrò coraggio e determinazione ed agì con severità e rigore contro i criminali. Dopo che nel 1861 fu nominato dal Cialdini Segretario Generale del Dicastero dell’ Interno e di Polizia, fondò alcune lodevoli istituzioni civili e sociali, come gli asili infantili a Gaeta.
Eletto Deputato nel Parlamento Italiano, durante il Ministero Cavour ebbe l’incarico di Segretario Generale di Grazia e Giustizia e contribuì, con altri due giureconsulti di Milano e Genova, alla compilazione del Codice Civile Italiano. Morì a Napoli il 3 ottobre 1878 e fu sepolto nel Cimitero di Poggioreale, nel recinto degli uomini illustri.
MARZIO PICCIRILLI
Nato nel 1598, avvertì fin da piccolo la vocazione sacerdotale. Indossato l’abito di chierico, si recò a Napoli per seguire gli studi in Diritto civile e canonico, in cui si addottorò. Ordinato sacerdote, fu nominato Arciprete di Guardia. Intanto aveva già maturato l’idea di fondare nel suo paese natale una Congregazione di Padri Oratoriani, a somiglianza di quelle esistenti in Roma sotto la protezione di San Filippo Neri.
Ottenuta l’approvazione con Bolla Papale e fondata la Congregazione, restaurò la Chiesa Madre, che arricchì d’argento e di preziosi paramenti sacri, e si dedicò, nonostante le disavventure e le incomprensioni a cui andò incontro a causa di alcuni notabili locali che lo osteggiavano, ad una caritatevole opera missionaria ed educatrice verso i suoi cittadini.
Morì di peste nel 1656 mentre soccorreva gli ammalati.
La sua salma nel 1660 alla presenza di Monsignor Foppa, Arcivescovo di Benevento, fu tumulata in un loculo tra la cappella di San Filippo e l’altare maggiore della Chiesa Parrocchiale, dove ancora oggi giace.